Attività comunitarie

Attività Terapeutiche: tutte le attività inerenti a tale area sono svolte dal lunedì al venerdì dalle figure professionali del Medico Psichiatra e dello Psicologo-Psicoterapeuta attraverso Psicoterapia individuale e Psicoterapia di gruppo con approccio psicodinamico. Tali attività sono volte inizialmente ad accrescere la motivazione alla cura e la compliance del paziente per poi innescare e sostenere il processo di cambiamento anche attraverso lo strumento della frustrazione di pensieri e comportamenti disfunzionali. In questo modo il paziente riscoprirà tutte quelle risorse perse a causa della malattia, svilupperà una nuova affettività che gli permetterà nel tempo una trasformazione che lo porterà a sperimentarsi in modo nuovo con il mondo esterno;

Terapia psicofarmacologica: quando serve, il paziente segue una terapia psicofarmacologica concordata con l’équipe inviante e monitorata a seconda delle necessità individuali dal Direttore Sanitario, medico psichiatra della struttura.

Visita medica, con frequenza mensile o comunque in ogni caso di necessità, per valutare i parametri vitali e le condizioni fisiche generali; periodicamente sono programmati esami chimici di laboratorio e/o diagnostico-strumentali, per valutare parametri biologici di vario tipo o correlati alla farmacoterapia;

Attività Socio Riabilitative: le attività socio-riabilitative sono svolte dalle figure professionali dello Psicologo-Psicoterapeuta coadiuvati dall’Infermiere e dagli Operatori Socio Sanitari. Si realizzano in due ambiti: Cura della quotidianità e Attività Gruppali

Cura della quotidianità

Ogni paziente è coinvolto in attività per la cura della propria persona e degli spazi abitativi privati e comuni (igiene personale, ordine ed adeguatezza dell’abbigliamento, lavanderia, stireria, pulizia stanza e bagno, aiuto in cucina). Tutto ciò avviene mediante turni con cadenza giornaliera/settimanale al fine di ottenere un reale miglioramento delle capacità individuali. Particolare importanza viene data alle attività risocializzanti e ricreative gestite in autonomia (scuola, lavoro, palestra, cinema, vacanze ecc.).

Attività Gruppali

La riattivazione del pensiero e dell’azione trova uno strumento di elezione all’interno del gruppo. Partendo da un supporto che funge da stimolo (per esempio film, libri, biografie, immagini ecc.) i ragazzi sono invitati a fare delle riflessioni e condividerle con gli altri in un setting protetto. In questo modo l’esterno si configura come ausilio nella riflessione di su di sé e nella partecipazione alle storie degli altri.

 

Attività a sostegno della famiglia: centrale è anche il lavoro con i parenti del paziente. I contatti con i familiari laddove, per particolari e straordinarie situazioni, non vengano ritenuti un fattore di rischio per l’equilibrio psicoemotivo del ragazzo/a, sono sostenuti e mantenuti con frequenza almeno mensile. Fondamentale, quindi, che l’intervento terapeutico nei confronti del paziente si estenda all’intero contesto nel quale il soggetto vive. La famiglia non deve considerarsi causa della malattia ma, sicuramente, ha un ruolo determinante sia nel mantenimento che nella risoluzione della stessa. Le fasi del percorso vengono condivise con il nucleo familiare e il servizio di appartenenza attraverso incontri periodici in Comunità.

Un sabato al mese, inoltre, tutti i genitori (o i caregivers) sono invitati a partecipare attivamente ad un’attività gruppale di sostegno privata che permette di migliorare la comprensione della malattia e rendere meno conflittuale la vita in famiglia. Questo implica un lavoro di riadattamento nel quale anche i familiari sono impegnati in una revisione continua del proprio modo di relazionarsi al figlio in terapia. È importante che ai familiari venga spiegata la malattia e che incomincino ad avere strumenti per poter contrastare emozioni quali la frustrazione, il dolore, la rabbia o comportamenti controllanti, punitivi, accusatori o, al contrario, di distacco o addirittura di assistenzialismo senza speranza di cura.

L’intervento è di tipo psicoeducativo, ed è volto ad ottenere un miglioramento delle dinamiche interpersonali. Il gruppo genitori può essere una concreta esperienza di incontro, di integrazione fra formale e informale, fra tecnicismo e umanità, che permette a chi partecipa di passare dalla paura, dalla diffidenza, dal timore ad un clima di solidarietà, vicinanza ed intimità. La modificazione di tale assetto familiare disfunzionale consente, come passo successivo, di organizzare incontri in autonomia del paziente, all’interno e all’esterno della struttura, con la propria famiglia.

Inoltre, quando necessario, la Struttura garantisce un sostegno alle famiglie nei momenti critici.